Categoria: Omosessualità

L’OMOSESSUALITA’

Il mondo scientifico a partire dagli anni 70 si è progressivamente liberato del pregiudizio sugli orientamenti sessuali diversi da quello eterosessuale: nel 1973 il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali ha espulso l’omosessualità dall’elenco delle patologie psichiatriche e nel 1990 l’OMS ha affermato che l’omosessualità non è più una malattia. Gli orientamenti sessuali possono essere eterosessuali, omosessuali e bisessuali e questo fa parte della varietà, probabilmente anche con un’importante componente genetica, del modo in cui ogni individuo declina il suo interesse sessuale e amoroso. Anche se la scienza ha dato un decisivo contributo alla lotta contro il fenomeno dell’omofobia, al punto tale che oggi alcuni manuali diagnostici mettono al centro della problematica non la persona omosessuale ma quella omofobica, purtroppo non tutta la comunità scientifica è immune dal problema dell’omofobia, soprattutto nel momento in cui sta avvenendo l’inserimento effettivo delle persone omosessuali nel tessuto sociale, grazie alle unioni civili e alla possibilità di costruire famiglie. Gli studi scientifici più interessanti mostrano come l’omofobia sociale si riduca molto quando si viene a contatto con persone omosessuali. 
Da un punto di vista scientifico è preferibile parlare al plurale di omosessualità, dato che, come ci sono diverse tipologie di eterosessualità, così ci sono diverse tipologie di omosessualità e di bisessualità, ed è sempre difficile incasellare in una categoria predefinita la nostra esperienza più intima, che è quella del desiderio dell’altro.
In questa pluralità, creare categorie unificate è utile dal punto di vista descrittivo ma non da quello scientifico, dal momento che, per esempio, le omosessualità maschili e femminili sono molto diverse tra loro e sono il prodotto di aspetti psicologici, sociali, familiari ambientali e anche di tipo biologico e genetico, per cui è preferibile usare il termine varietà al posto di quello di diversità.
Nel corso della storia le omosessualità hanno incontrato modi molto diversi di tolleranza o di intolleranza, ma la grande novità della fine del secolo scorso è stata il loro divenire un elemento pubblico e l’acquisizione di una dimensione di rivendicazione di diritti e di uguaglianza nella differenza. Questo ha portato la persona omosessuale a diventare cittadino o cittadina, grazie alle leggi emanate per rendere possibile il riconoscimento del legame affettivo tra persone dello stesso sesso.

Omosessualità – Approfondimenti tematici

Nodo critico del trauma dell’omosessualità è l’assenza di valore. Per i genitoromosessualitai spesso il figlio omosessuale segue un orientamento troppo lontana dal proprio e per questo incomprensibile e non condivisibile. La difficoltà è spesso quella di poter avere una relazione sentimentale tale per cui l’investimento va prevalentemente sul corpo.

Si va dall’omosessualità come copertura e difesa da qualcosa all’omosessualità come identità di genere e personale possibile. Il punto è come la si vive e il modo in cui viene integrata con il resto della personalità.

L’identità di genere diventa il nocciolo traumatico.

Il bambino nasce con delle potenzialità ma l’ambiente lo condiziona fino all’adolescenza. Nell’omosessualità è invertito l’oggetto d’amore.

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